Teatro Argot

Produzione Skin Trade presenta

Il dolce mondo vuoto

scritto e diretto da Francesca Staasch

con Lino Guanciale

disegno luci Giovanna Bellini

colonna sonora originaleToni Virgillito

organizzazione Sara Rosato

assistente alla regia Paolo Sirignani

Dal 19 al 23 dicembre. “Il dolce mondo vuoto” al Teatro Argot, monologo scritto e diretto da Francesca Staasch e interpretato da Lino Guanciale. Un uomo invisibile racconta il suo passato eil suo presente, due storie lontane nel tempo e nello spazio che denunciano la solitudine dell’uomo moderno.

Il dolce mondo vuotoCreato Venerdì, 23 Dicembre 2011 14:42 Alice Palombarani


“Il dolce mondo vuoto” è il monologo di un uomo invisibile che, non potendo né volendo esser visto dal mondo, coglie l’occasione per raccontare la propria esperienza, descrivere i pro e i contro dell’invisibilità e i motivi che lo spingono a vivere. Cosa si proverebbe nell’assenza di qualsiasi contatto umano, e con quali conseguenze?

Il personaggio alterna i racconti di due storie che procedono un passo alla volta, nel passato e nel presente. Gli scorci dell’infanzia segnata da una madre assente e dalla salute precaria dei familiari si mescolano alle esperienze dell’uomo invisibile, due momenti separati dall’atto consapevole della metamorfosi.

Egli non ha nome né dimora: fugge senza meta, girovaga per le strade e gli appartamenti, assiste alle attività quotidiane delle persone ma si impone di non prendervi parte. L’assenza di contatto con il resto del mondo procura al personaggio molte problematiche le quali, senza intaccare la spontaneità del racconto, vengono ben delineate dall’abilità dell’attore di dividersi tra attimi di pura gioia e momenti di intenso sconforto. Se questo comportamento da una parte rende l’uomo simile a un bambino, dall’altra introduce il concetto di alienazione dal mondo ma soprattutto da se stesso.

La denuncia del protagonista, invisibile per scelta e necessità, diventa condanna della solitudine provocata dall’indifferenza e dall’incomunicabilità:  lo spazio scenico diventa una campana di vetro, il mondo parallelo creato dall’uomo stesso, e in tal modo lo spettatore sente di essere un interlocutore privilegiato. È proprio questa scelta a creare un ponte tra attore e pubblico così da rendere universale il messaggio. Spiega infatti la regista Francesca Staasch: «Il dolce mondo vuoto nasce da una mia personale esigenza di andare alla radice della solitudine. E da una sensazione di estraneità dal mondo che vivo e che risulta spesso poco accogliente. Immagino non solo a me.»

Il ritmo del monologo è serrato e scandito dal gioco di luci, di suoni e dalla proiezione di alcuni filmati, “collaborazione” che Lino Guanciale ha già sperimentato, espediente utile ad accendere un dialogo tra interno ed esterno, ma le cui potenzialità non vengono sfruttate appieno.

Nonostante i temi dell’invisibilità e della solitudine non siano estranei alla letteratura, al cinema e al teatro, “Il dolce mondo vuoto” riesce a introdurre nuovi significati con una prospettiva ironica e senza mai cadere nella banalità.

Forse siamo tutti, un poco, persone invisibili?

Teatro Argot – via Natale del Grande 27, 00153 Roma (Trastevere)

Per informazioni e prenotazioni: telefono | fax 06/5898111, mobile 392/9281031, mail info@teatroargotstudio.com

Orari spettacoli: ore 21.00

Biglietti: €12 intero, €10 ridotto

Sul web: www.teatroargotstudio.com

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