Occhio: presenza di spoiler!
Ho accolto con entusiasmo ‘Chi dice e chi tace’, il giallo Sellerio di Chiara Valerio del 2024, nella libreria di casa mia perché pensavo che la scrittrice scaurese avesse prodotto unicamente saggi e un solo romanzo, ‘Così per sempre’, che non ho ancora letto. Invece, ecco fra le mie mani un delicato volumetto di poco meno di trecento pagine, dalla copertina blu, che di solito associo alle avventure del commissario Montalbano.
Anche questo, come ‘La sposa Yemenita’, è un gradito regalo che ho ricevuto per il compleanno. Questa volta è stato un dono “al buio”, nel senso che è stato acquistato al netto di titolo e autrice, già incartato, con degli indizi scritti a penna dai librai, evocativi sia del contenuto sia della presupposta personalità della lettrice, cioè la mia 🙂

Entriamo nel libro: Valerio ci introduce alla vita di Scauri, paese in provincia di Latina dove è nata, e ne riprende l’immaginario – i nomi sui citofoni, le insegne dei negozi, i racconti delle persone. In tale contesto, inserisce le storie di due donne: da un lato Lea, originaria del luogo, avvocata e madre di famiglia; dall’altro Vittoria, una “forestiera” che vent’anni prima aveva acquistato casa e barca e si era trasferita in paese conducendo una vita particolare. La prima sembra aver trovato la felicità in un percorso di vita lineare, che però talvolta la pone di fronte all’ipocrisia del marito e alla sensazione di aver rinunciato a parte della propria libertà. La seconda, invece, è mutevole e imprevedibile; non dirò di più. Queste due figure portano a riflettere sui temi della sicurezza, della cura, dell’identità e della ricerca di sé.
Il romanzo esplora anche la questione dell’invidia fra classi sociali e la contrapposizione fra capitale e provincia. Inoltre, l’intreccio mi è sembrato gustoso e la descrizione dei personaggi intimamente umana.
Tuttavia, sono perplessa su alcuni aspetti. Vado per punti per maggior semplicità:
- nelle prime pagine ho avuto difficoltà ad allinearmi allo stile di scrittura ricco di sottintesi
- personalmente non ho mai conosciuto una persona neanche lontanamente simile a Vittoria e quindi per me non è stato facile considerarla una “personaggia” verosimile, anzi da metà libro in poi ho sospeso l’incredulità
- sono presenti dei punti che io ho trovato poco chiari: perché Lea si reca a via Tagliamento a Roma per cercare il dottor D., e invece incontra l’introvabile Rebecca Lanza? Padre Michele è stato davvero oggetto di un tentativo di avvelenamento?
- a mio parere, ci sono degli escamotage un po’ facili per un libro giallo, per esempio il fatto che la protagonista trovi casualmente un importante indizio all’interno delle tasche dei pantaloni di Vittoria, oppure una confessione-fiume da parte di un personaggio ambivalente.
Per tirare le somme, ho seguito spesso delle interviste o comunque degli interventi della scrittrice laureata in matematica e sono rimasta colpita dalla sua erudizione e dalla vivacità del suo eloquio. Per questo, in generale, da ‘Chi dice e chi tace’ mi sarei aspettata qualcosa in più.
Rimane comunque una piacevole lettura per lettori già esperti.
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